Montagna
L'alpinismo è bello e l'unica cosa che mi crea dei complessi è che in quest'ultima scalata è venuto con noi un vecchietto di 59 anni che si arrampicava molto meglio di noi! (E. Che Guevara)
In questa sezione del sito ho inserito per un po' di tempo le vie che percorrevo in montagna, i libri che leggevo e che vi erano in qualche modo attinenti, ecc. ecc. A fine 2011 (meglio tardi che mai, direte voi) ho deciso di limitare il sito istituzionale ai contenuti legati alle attività che svolgo al Politecnico; ho quindi spostato il resto su un blog pubblico.
Per ora, i contenuti precedenti rimangono qui. In futuro... si vedrà.
Qualcosa di recente (e non solo)...
- Ponte del 2 giugno, e naturalmente piove ovunque! Decidiamo di tentare la sorte e recarci in zona Falzarego-Lagazuoi per 4 giorni. Riusciamo ad arrampicare le mattine di giovedì e venerdì su viette brevi, la via del tetto (relazione su SB e ) e la via dei proiettili (che purtroppo non abbiamo visto), poi sabato ci tocca ripiegare in palestra e domenica fuggiamo sotto l'acqua fino a Bolzano, per poi visitare il Messner Mountain Museum.
- Ancora un salto in Grignetta a fine maggio. Per sfuggire alla folla di alpinisti che si accodano sulle vie più frequentate, andiamo all'Ago Teresita a salire lo spigolo A.P.E. e la Gandin. Roccia un po' precaria su qualche passo della prima via, migliore sulla seconda. Relazioni su SB (APE e Gandin)
- In un freddissimo sabato di maggio, mi dirigo con Ivan allo Zuccone Campelli a salire la fessura Comici. Via che ha perso un po' del suo fascino dopo che è stata riattrezzata (come quasi tutte le vie della parete), ma pur sempre raccomandabile. Relazione (non aggiornata come chiodatura) su SB
- È la stagione delle Grigne: giro dei Magnaghi con Raffo. Colombo al Sigaro Dones, Vitali-Longoni al primo Magnaghi (relazione su Rampegoni e Via delle guide al terzo (relazione su SB).
- Primo maggio al Dito Dones, a rifare la Via Lunga (Relazione su Aria di montagna). Poi ci spostiamo allo Zucco Angelone, dove passiamo sotto la frana recente e andiamo al Trittico a fare Vien scià che t'aduperi. Una calata in corda doppia sotto un acquazzone completa la giornata.
- Come avete passato le feste pasquali? Io, non propriamente entusiasta dei canonici ritrovi familiari, sono andato a fare la Gandin al Torrione del Cinquantenario, in Grignetta (qui la relazione). Via molto bella, allietata poi dal ritrovamento di un po' di materiale abbandonato da qualche incauto salitore che ha sbagliato l'ultimo tiro della via UNICEF. Il giorno prima, Sentieri selvaggi in Antimedale, altra via che inseguivo da un po'. Bella, e lontana dalla ressa che affolla la parete. Relazione su SB.
- La Bonatti al Medale era da un po' nella lista dei desiderata, complice il famoso traverso. Via molto bella e abbastanza fisica, fatta con un caldo tremendo. Il muscolo del polpaccio si fa sentire ogni tanto (mi dicono che lo farà ancora per molto tempo), ma la funzionalità sembra ripristinata. Speriamo bene. Relazione su SB.
- 150 anni di unità d'Italia! Noi festeggiamo a modo nostro, trasferendoci a Finale ligure per un week-end di arrampicate, com Matteo (Sass Baloss) e Carlo (Rampegoni). Ripetizione del traverso di Capo Noli, poi Grimonett al Bric Pianarella (bellissimo il tiro nell'erosione) e Del vecchio alla Rocca di Perti (poco interessante). A contorno, una buona mangiata di pesce e l'acquisto di un paio di bottiglie di Rossese di Dolceacqua per rimpinguare la cantina! Relazioni delle vie su SB (uno e due).
- Ritorno alla parete di Padaro, Arco. Con il grande Luigi si fa Elision; via molto bella e varia, con camini, placche e diedri. Rispetto alla relazione su Arrampicata Arco, il passo-chiave è di VI, e ho patito di più il camino finale. Fantastica la calata in corda doppia nel vuoto!
- Giretto esplorativo al Pizzo Boga, a fare R2 Monza. Via non molto bella e assai discontinua, con passaggi unti. Posto da dimenticare, per quel che mi riguarda. In via ritrovo un arrampicatore solitario che avevo già incrociato allo Zuccone Campelli qualche anno fa, quando sulla Bramani avevo iniziato a muovermi da primo di cordata. Uno schizzo delle vie del Pizzo Boga si trova sul sito di Sergio Ramella.
- Secondo tentativo dell'anno, ad Arco di Trento. Si va a dare un'occhiata alla parete di Padaro, iniziando dalla via più semplice: Esculapio. La gamba destra ancora non mi dà fiducia e patisco assai il camino iniziale. Siamo superati in via da una cordata con un tizio che arrampica velocemente, ma è pressoché incapace di fare un nodo barcaiolo per l'assicurazione... stranezze di Arco. La relazione è su Arrampicata Arco.
- Lo stiramento al polpaccio è stato più grave del previsto, e mi ha tenuto fermo per più di un un mese. A febbraio riprendo, assai titubante e con molta calma, a fare qualcosa di semplice: Diretta al banano al Paretone di Arnad, con successivo dolore al polpaccio malandato e (più piacevole) merenda valdostana. Speriamo in un completo recupero non troppo lento... la relazione della via è su SB.
2010
- Ultima via dell'anno, ancora rintronato dal jet-lag per il ritorno da San Francisco la sera prima, e appena prima che uno stiramento muscolare mi facesse passare le feste di fine anno senza potermi muovere. Al Monte Cimo si fa Instabilità emotive. Protezioni ottime, via molto piacevole. Relazione su Sass Baloss.
- Sempre in cerca di un angolo dove sfuggire all'acqua, altra capatina ad Arco a fare Fuga da Hades (no, non la fessura; per quella devo ancora allenarmi!). Gran ressa di bergamaschi all'attacco, partenza a freddo con strapiombino e via. Non male, ma la pensavo migliore. Relazione su Sass Baloss e Arrampicata Arco.
- L'allegra brigata si trasferisce in Val di Mello (da un bel po' di tempo non ci andavo!). Col maestro Raffo formiamo la "cordata degli ingegneri" che si cimenta su Self control al Precipizio degli asteroidi. In realtà diciamo che ci si è cimentato lui; visto l'andazzo al primo tiro, ho lasciato al "giovane" il posto di capo-cordata e ho fatto la via da secondo. Domenica, mangiata (ed annessa bevuta) da Matteo, per esorcizzare il maltempo.
- Dopo più di un mesetto lontano dalle pareti a causa di varie vicissitudini, riprendo contatto con la roccia di Arco. Sabato Vegetable al Pian della Paia (Dain); domenica, visto il tempo incerto, un giretto veloce su Nereidi alla Parete S. Paolo. Relazioni a breve su Sass Baloss. Speriamo di non aspettare ancora un mese prima della prossima uscita!
- Week-end a Finale ligure, unico posto in tutto il nord Italia dove non dovrebbe piovere. Molto bella la Fivy al Bric Pianarella, mentre a Rocca di Perti - seguendo le indicazioni di "100 nuovi mattini" - abbiamo sudato su Ombre blu (cercando l'itinerario originale) e Florivana. Schemi sulla guida Coronn.
- Finalmente qualche giorno di vacanza in Dolomiti, a dispetto delle previsioni meteo. Dopo un "riscaldamento" sulla Ada al Col dei Bòs (schema su PlanetMountain), abbiamo fatto il Primo spigolo della Tofana di Rozes, dietro una cordata che colorava di un simpatico accento romanesco la roccia dolomitica (relazione su Sass Baloss). Poi, seguendo l'indicazione di Piergiorgio, la Speciale al Piccolo Lagazuoi e, infine, la Ghedina alla Torre Luisa, gruppo del Nuvolau. Adesso qualche giorno di mare non guasterebbe...
- Week-end di fine luglio in Svizzera. Diretti a Salbitschijen e respinti dal maltempo, ripieghiamo al Pizzo del Prévat. Bella e poco frequentata la Via degli scoiattoli, mentre lo spigolo NE è preso d'assalto dalle cordate (non fatelo nel week-end come noi e, nel caso, arrivate all'attacco presto. Dietro di noi c'erano 6 o 7 cordate...!). Relazioni a breve su SassBaloss.
- Week-end valdostano, visto il tempo che prometteva ad est. Bello e non troppo difficile lo Spigolo Bozzetti alla punta Jean Charrey, anche se il freddo ha complicato un po' le cose. Domenica arrampicata più tranquilla su Fantascienza all'Aiguille de l'Aroletta. Gli schemi sono sul sito del Rifugio Crête Sèche. Lo schema dello spigolo è un po' troppo schematico, ma il percorso è facile da trovare.
- Cassin al Cimone della Bagozza; altra via classica che era nei programmi di quest'anno. Roccia non ottima, ma meglio di quello che pensavo. Tremenda, invece, la salita negli sfasciumi per giungere all'attacco (con scivolata e botta sul braccio del sottoscritto che rischia di compromettere tutto). Relazione e schizzo della via sul sito della Val di Scalve.
- È un po' che volevo fare Hard rock alla Presolana orientale, aperta dall'amico Manuel (alpinista e chitarrista sopraffino) e compagni nel '98, e finalmente ci siamo andati. Molto bella e consigliabile; allego la relazione degli apritori.
- Dolomiti, finalmente!! Eccoci in Moiazza, che Paolo mi aveva consigliato da tempo. Decima allo Scalet delle Masenade, Soldà alla Pala delle Masenade e Soldà alla Croda Paola. Decisamente raccomandabili, anche per la simpatia del nuovo gestore del Rif. Carestiato. Relazioni su Sass Baloss (1, 2 e 3).
- Saltata la salita in Presolana, si ripiega anche stavolta in Grignetta: UNICEF al Cinquantenario, Pom d'Anouk al Cecilia e Renata al Pertusio. Gli schemi delle vie sono reperibili sul sito della Comunità montana.
- Viste le previsioni meteo, salto veloce in Angelone, settore Prugna per essere vicini all'auto. Appiglio perfetto, La prugna è matura e Fuck for fun sono tre viette brevi e simpatiche (max 6a le ultime due). Appena rientrati in auto, si scatena il temporale. Cosa volere di più?
- Altro giro in Grignetta: Cassin al Torrione Palma (relazione su Sass Baloss) e Molteni al Campaniletto (relazione sul sito del Rif. Porta). In realtà noi volevamo fare la Direttissima Condor, ma come al solito abbiamo sbagliato via...
- Arrampicata relax al Pizzo dei Nibbi (o Pilastro di Prada). Le vie canoniche CAI vedano e La libertà si fanno senza patemi (fin troppo protetta la prima). Schemi su Mountaicafe (assurdo l'uso dei gradi alpinistici sulla prima via). Di fronte c'è la Parete di Piancaformia; bella la via Arma letale (schema su Larioclimb).
- Diretta dei pisani Al pizzo d'uccello, Alpi Apuane. 800m di sviluppo con lunghi tratti con protezioni inesistenti e roccia di dubbia solidità. Relazione su Sass Baloss. La domenica, meritato riposo al mare!
- Puntatina ai Magnaghi: Marinella al secondo magnaghi, Primo Maggio, Chiappa-Mozzanica e Ultima pagnotta al terzo. Relazioni su Sass Baloss.
- Week-end in Piemonte: sabato la Gervasutti-Ronco alla mitica Rocca Sbarua; domenica Lo sperone dei corvi in val Bourcet. Relazioni su Sass Baloss (qui e qui).
- Angelone (visto il tempo): La striscia della citrosodina e La lumaca di vetro al secondo sperone, Foto di gruppo con signorine al terzo. Relazioni della prima e della terza presso la scuola Della Torre (il passo sull'ultimo tiro della Foto è 6a+, non 6b+!).
- Angelo al Dain, Pian della Paia. Relazione su Sass Baloss e schema su Arrampicata Arco. Breve relazione con gradi secondo me più corretti qui. Il giorno dopo, complice l'acqua, visita (consigliata!) al Museo della guerra di Rovereto
- Diedro Scarabelli e Molteni-Valsecchi al Buco del piombo. Schema del primo su Mountaincafe e su Larioclimb. Ora le relazioni sono anche su SassBaloss (qui e qui).
- Taveggia in Medale. Relazione su Sass Baloss. Untissimo l'inizio del diedro del terzo tiro.
- Romantica a Mandrea. Lo schema tratto dall'ultima edizione della guida di Filippi si può trovare qui. Via molto bella, ma con tiri decisamente troppo duri per me. Meno male che la chiodatura è ottima (a parte uno spit mancante sulla placca di 6c del penultimo tiro...)
- Spigolandia al monte Coudrey. 1100 metri di via di cui si salvano, a mio modesto parere, solo il primo tiro e un paio di tiri a metà via circa. Il resto è una gran ravanata nell'erba. Mi permetto di sconsigliarla.
- Tommy al monte Charvatton. Relazione su Sass Baloss e su Aria di montagna (alcuni tiri con gradi sopravvalutati - bizzarro l'uso della scala alpinistica per una via super-protetta).
- Dall'Oro al Corno Rat. Schemi sull'immancabile Larioclimb e Mountaincafe.
- Nato sotto un cavolo alla Bastionata del boomerang, monte Cimo. Schema su Scuola Montanari. C'è anche una relazione qui con alcune informazioni errate (tra cui quelle relative all'accesso, che ci hanno fatto perdere una buona oretta nel bosco sottostante). Segnalato il problema, speriamo in una correzione.
- Il canto dell'Indria alle Coste dell'Anglone. Relazione su Sass Baloss e su Arrampicata Arco
2009
- 27 all'alba alla Corma di Machaby. Relazione su Sass Baloss
- Week-end nel finalese, purtroppo funestato dalla pioggia. Riusciamo a fare In scio bolesomme a Capo Noli (relazione su Sass Baloss) e la Titomanlio alla Rocca di Corno (via untissima, schema recuperato da Coronn e disponibile qui).
- La coda del dinosauro e Vietato vietare allo Schinun, Val Masino. Ottime per il tempo incerto. Schema su Guide Alpine
- Anniversario al Medale. Relazioni su Aria di montagna e Scuola Della Torre. Ovviamente al nono tiro sono finito nel canale erboso...
- Carlesso al Baffelan, Dolomiti vicentine. Relazione su Rampegoni
- Cumbre e Dagmy al terzo e primo apostolo, Dolomiti vicentine. Schemi su Scuola Montanari
- Gorby e Ronnie con la Via delle capre e Top gun al Pilastro dei Pitoti e Placche del Belvedere, Rogno. Relazione della prima su Sass Baloss. Probabilmente al secondo tiro sono finito troppo a destra perché la descrizione non combacia...
- Giro dei Magnaghi: Rizieri al Sigaro, Panzeri al primo Magnaghi e Lecco al terzo Magnaghi. Relazioni sul libro di Corti, ma qualcosa si trova su CMLO
- Inizio di pagina: Settembre 2009
Libri, letture e altro...
Non amo particolarmente i libri di montagna, che trovo spesso noiosi e scritti in maniera distratta, e le mie letture in questo senso si limitano perlopiù a qualche articolo sulle riviste del CAI. Alcune eccezioni sono però indicate di seguito.
Commento di Simone (dopo un esame!): segnalo i libri di Twight e della Davis; specialmente il primo, molto forte e "diverso" dai classici libri di montagna. Will Gladd (forte alpinista americano) ha detto: "Per lo più la letteratura di montagna sembra un incrocio tra la patologia legale e gli insulsi fumetti degli Hardy Boys. Come la musica punk ha aperto uno squarcio nel rock moribondo degli anni '80, così Twight ha restituito l'anima alla letteratura dell'arrampicata. Una copia di "Confessioni di un serial climber" vale cento volte tutte le schifezze sull'Everest messe assieme".
1863-1963 I cento anni del CAI
In questo bel tomo di quasi 1000 pagine sono raccolti una serie di articoli che vanno dalla storia dell'alpinismo italiano a quella del CAI nel suo primo centenario di vita, passando per i
rifugi, l'equipaggiamento ed il materiale tecnico, le pubblicazioni, le guide ed i portatori, il Club Accademico e così via. Se alcuni articoli sono poco interessanti o decisamente noiosi
(quello sui criteri di costruzione dei rifugi è veramente letale, così come soporiferi sono i resoconti di alcune sedute Assembleari), il libro si riscatta in altre parti,
tipicamente quelle più storiche, che fanno emergere chiaramente l'enorme mole di lavoro che il CAI ha compiuto. Un bel libro, da prendere ad esempio per il prossimo 150°
anniversario.
Orobie - 88 immagini per arrampicare di Nino Calegari, Santino Calegari, Franco Radici, Bolis, Bergamo, 1985.
Collezione di 88 itinerari alpinistici sulle Orobie, il libro vuole sopperire alla mancanza di una guida aggiornata in tal senso rivisitando le più famose (ma non solo) salite
alpinistiche dallo Zuccone Campelli alla Val di Scalve. Moltissimi gli itinerari a me sconosciuti, parecchi quelli che presentano una roccia malsicura e quindi poco raccomandabili, ma
diverse le salite interessanti che - forse - prima o poi percorrerò. I percorsi sono accompagnati da belle fotografie e da relazioni (reperibili anche sul sito del CAI BG), ma con schizzi
un po' troppo sintetici.
Sulle vette della patria di Stefano Morosini, Franco Angeli, Milano, 2009.
Il libro racconta le istanze che agitavano il CAI negli anni che vanno dalla sua fondazione all'avvento del fascismo, ovvero gli anni dell'irredentismo, della prima guerra mondiale e del
dopoguerra dell'Italia liberale. Dal libro emerge un CAI "specchio" della società del tempo, dove l'interventismo ed il nazionalismo presero il sopravvento sul fronte democratico
e dove l'alpinismo diviene mezzo di affermazione nazionale (come fu anche dal lato austro-tedesco). Libro molto interessante sia per rivedere la storia del tempo da un punto di vista
insolito, sia per capire come le montagne siano sempre state tutt'altro che "inutili" da "conquistare"! Stefano è stato mio istruttore al corso CAI AR1.
Liberamente tra i monti di Barbara Curtarelli, Il filo di Arianna.
Chi ha mai sentito nominare l'A.P.E.? Eppure l'Associazione Proletari Escursionisti, nata nel 1920, ha giocato un ruolo importante nella diffusione della passione per la
montagna, educando ad un uso del nascente tempo libero centinaia di persone. Sciolta dal fascismo e rinata nel dopoguerra, la sezione di BG (di cui il libro racconta la
storia) si scioglie definitivamente nel '79, dopo che le mutate condizioni sia economiche sia sociali portano ad una drastica riduzione delle iscrizioni.
Cento anni di alpinismo bergamasco di Aurelio Locati, CAI BG, 1973.
Libro non introvabile, ma certo abbastanza raro, acquistato "per 10 euro più un caffè" ad un mercatino. Racconta la storia del primo secolo di vita del CAI BG con molte
bellissime fotografie. Molto belli alcuni articoli storici (che avrei voluto inserire, ma non sono riuscito a scansionare in modo accettabile).
The Kangchenjunga adventure di Frank S. Smythe, Hodder and Stoughton,
1946.
Recuperato in una libreria antiquaria di Montreal, è il racconto del tentativo al terzo "ottomila" (quando ancora gli inglesi usavano i feet per misurare le altezze delle
montagne). Ecco un estratto dal Capitolo 1 del libro. Voi, come disegnavate le montagne?
Nel legno e nella pietra di Mauro Corona, Mondadori, 2003.
Un estratto dall'epilogo del libro, dove l'autore spiega in modo mirabile la sua filosofia di vita.
Il video dell'intervista a Bruno Tassi "Camos", in due parti.
Links
- Sass Baloss. Imperdibili compagni di cordata con un imperdibile sito per relazioni di alpinismo e non solo.
- On-ice, del maestro Lorenzo.
Ultima modifica 09/11